A cura di Alba Braza Boïls

Inaugurazione giovedì 28 ottobre ore 18

Dal 29 ottobre al 21 novembre 2010

Officina Giovani - Cantieri Culturali Ex Macelli - Prato
Da lunedì a sabato dalle ore 15 alle ore 19

Lara Rettondini
Hazem Harb
Juan José Martín Andrés
Loidys Carnero & Yaima Carrazana





Loidys Carnero & Yaima Carrazana
Self-Amazement, 2010, still da video


Officina Giovani presenta THE FEAR FACTOR, una mostra collettiva di cinque giovani artisti, Lara Rettondini, Hazem Harb, Juan José Martín Andrés, e Loidys Carnero & Yaima Carrazana, a cura di Alba Braza Boïls.

THE FEAR FACTOR pone una questione che é presente nella storia di ogni regime politico e cioè come i meccanismi di sicurezza, proposti/imposti dallo stato, alla fine servono solo a fare sentire più insicuro il cittadino o lo mettono addirittura in una situazione di maggior pericolo.

Alcune delle opere partono da situazioni politiche concrete, come Is this your First Time in Gaza?, 2009-2010, di Hazem Harb. Nel video una voce chiede alle persone che passano la frontiera se é la prima volta che visitano Gaza Il tono e il modo in cui viene posta la domanda trasmettono ansia e paura, creando un clima di insicurezza. Il video é accompagnato da sei fotografie che mostrano qualcosa di intimo, trasportando la sensazione di insicurezza dalla massa all’individuo.

La serie Cover, 2010, di Juan José Martín Andrés, parte invece dalla situazione creatasi prima e durante la Guerra in Irak, altro esempio di come lo stato cerca di condizionare i suoi cittadini con la paura, in questo caso la paura delle armi di distruzione di massa. I disegni di Martín Andrés partono dalle copertine del Time pubblicate in quel periodo, nelle quali si pongono domande che evidenziano i metodi adoperati dal governo di George Bush per creare una situazione di insicurezza e paura. Tutti i disegni sono esposti per la prima volta e uno di essi ha dato il titolo a questa mostra.

Il lavoro di Loidys Carnero & Yaima Carrazana, Self-Amazement, 2010, si presenta come un video domestico nel quale una famiglia, che visita un lago olandese, trova come sorpresa un sottomarino russo che esce dell’acqua. 

Welcome, 2010, di Lara Rettondini é un lavoro audio che raccoglie ogni tipo di divieto che la Rettondini ha trovato in vari contesti di Londra. I divieti elencati, partendo dal particolare, formano poi, nell’insieme un ambiente ambiguo sia per chi visita la mostra sia per chi riflette sul contenuto della mostra stessa. 

Per ultimo, Point, 2010, Lara Rettondini. L’installazione di un coltello ortogonale al muro, rimette in discussione tutti i meccanismi di sicurezza consueti dando più spazio alla fiducia nelle persone che nelle regole.


      veduta della mostra THE FEAR FACTOR
foto: Andrea Abati

    Hazem Harb
 Is this your First Time in Gaza?, 2009-2010
foto: Hazem Harb
                                                   
    Loidys  Carnero & Yaima Carrazana
 Self-Amazement, 2010
foto: Andrea Abati

    Juan José Martín Andrés
 serie Cover, 2010
foto: Andrea Abati

  Hazem Harb
           Is this your First Time in Gaza?, 2009-2010
foto: Hazem Harb

         veduta della mostra THE FEAR FACTOR
foto: Hazem Harb

              veduta della mostra THE FEAR FACTOR
foto: Andrea Abati

  Lara Rettondini
Point, 2010
foto: Andrea Abati



Lara Rettondini                                                                                                                                
Nata a Verona, vive e lavora a Londra                                                                

Il lavoro di Lara Rettondini esplora la tensione esistente nell’individuo tra il suo io interiore e la sua interfaccia sociale insieme ai meccanismi di controllo che mediano fra i due. Il suo interesse nei sistemi che strutturano il comportamento sociale ha alimentato una pratica artistica che, impiegando diversi media, combina un forte rigore concettuale ed estetico. Attraverso la ricontestualizzazione di oggetti e situazioni familiari, Rettondini crea lievi slittamenti di significato che, suggerendo possibilità nascoste, destabilizzano alcuni dei preconcetti profondamente radicati nel nostro rapporto con la realtà e allo stesso tempo mettono in discussione la loro validità. 

Fra le mostre piú recenti Young Gods, Charlie Smith London, Londra; The Devil’s Necktie, The Woodmill, Londra; The New Italian Design, La Triennale di Milano.




Hazem Harb                                                                                                                                          
Nato a Gaza, vive e lavora tra Palestina e Italia.                                            

Hazem Harb si forma come artista fra Palestina e Italia elaborando un percorso di ricerca artistica che parte dalle sue origini culturali e basato su argomenti di guerra, perdita di stabilità e vulnerabilità umana come conseguenza della guerra stessa. Uno sguardo di chi ha avuto l’opportunità di vivere la situazione in particolare e anche con l’esperienza di chi ne è poi uscito e si è continuato a formare all’estero, all’Istituto Europeo di Design di Roma.

Recentemente ha presentato il suo lavoro nelle mostre Made by War, Museo Nazionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini”, Roma; A Patch On My Evil Eye, The Arab British Centre, Londra; Gaza 61 + Seoul 59, Gallery Young (Samchung-dong), Sud Corea; Is this your first time in Gaza? Hazem Harb 2006-2009, AM. Qattan Foundation, Londra.




Juan José Martín Andrés                                                                                                              
Nato a Soria, vive e lavora a Valencia, Spagna                                                  

Il lavoro di Juan José Martín Andrés degli ultimi due anni parte dall’appropriazione di titoli di giornali, copertine di fumetti, libri, riviste ed elementi grafici di comunicazione cartacea intorno ad avvenimenti di contenuto politico e bellico, accaduti nella società occidentale durante le ultime due decadi. Così cerca di svelare i meccanismi di manipolazione politica prodotti attraverso una voluta saturazione di informazioni. Documenti reali, osservati e analizzati dopo un periodo di tempo dalla loro emissione, per avere uno sguardo che evidenzi questi processi mettendo in discussione, anche in modo ironico, i loro artefici. 

Fra le mostre più recenti, Fiasco, Galería Aural, Alicante, Spagna; Iraq Slides, Ruler of Darkness. Sala Espai D’Art La Llotgeta, Valencia, Spagna; Laissez Faire, CCCE L’Escorxador, Elche, Spagna; Jóvenes Artistas de Castilla y León 2007, CAB Centro de Arte Caja de Burgos, Burgos, Spagna.




Loidys Carnero & Yaima Carrazana                                                                                                
Nati a L’Avana e Santiago di Cuba, vivono e lavorano ad Amsterdam                  

Si formano entrambi all’Instituto Superior de Arte (ISA), L’Avana e nella Academia de Bellas Artes San Alejandro, L’Avana. Di recente hanno cominciato una collaborazione congiunta come conseguenza di una comune ricerca basata sulla voglia di riappropiarsi della capacità di stupirsi e sorprendersi. Perciò i loro video si centrano soltanto su un unico oggetto e una unica azione, scene riprodotte in tempo reale, con la minima manipolazione possibile. Uno sguardo ozioso, che non parte da nessuna premessa e che permette di sorprendersi senza dare risposte. 

Loidys Carnero è stato selezionato nell’edizione Generación 2008, La casa encendida, Obra Social Caja Madrid e Portugal Arte 10, Lisbona fra altre mostre e Yaima Carrazana, attualmente è all’interno del programma di residenza per artisti Rijksakademie van beeldende kunsten, ha presentato il suo lavoro in Out of Storage II, Museum of Contemporary Art of Luxembourg; Collection of the Fondation Cartier, Tokyo; J´en rêve, Fondation Cartier, Parigi; Bienal de La Habana; Biennale di Gwangju.



Cantieri Culturali di Officina Giovani
Piazza Macelli 4,  59100 Prato
tel. 05741836753 fax 05741836779